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mercoledì 29 ottobre 2014

Un po' di chiarezza sui bolli virtuali

Il d.m. 17 giugno 2014 (vedi gazzetta ufficiale. n. 146 del 26 giugno 2014) ha modificato, le regole 
sull’ assolvimento dell’imposta di bollo anche per le fatture elettroniche.
Queste sono, a tutti gli effetti fatture e quindi, a queste si applicano tutte le norme specifiche in materia di Iva e di imposta di bollo.
A titolo di esempio, ricordiamo che il bollo da 2 euro (al momento in cui scriviamo) va inserito in fattura se gli importi non soggetti a Iva sono superiori a 77,47 euro, in caso di:
  • operazioni esenti ex art. 10, escluse ex art. 15 e fuori campo Iva per assenza del presupposto soggettivo, oggettivo o territoriale 
  • oppure in caso di fatture emesse da soggetti “minimi” (ex art. 100 l. 244/2007 e d.l. 98/2011) e in alcuni casi di operazioni ex art. 8 c), 8 bis e 9 d.p.r. 633/1972.
Come si applica il bollo sulla fattura elettronica ?
Non si può trasformare la fattura elettronica in fattura cartacea mediante la stampa e apporre il contrassegno telematico sulla versione cartacea perché del tutto inutile: la marca da bollo così apposta non soddisfa, infatti, l’adempimento.
Dal 27 giugno 2014, con l’entrata in vigore del  dm 17 giugno 2014 , è possibile assolvere l’imposta di bollo in modo virtuale mediante modello F24 che dovrà essere versato a consuntivo entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio (quindi entro il 30 aprile, 29 aprile negli anni bisestili). La nuova norma elimina i versamenti in acconto e a saldo e modifica il metodo di pagamento: da modello F23 a modello F24. In questo modo l’imposta è assolta sulle fatture effettivamente emesse e non su un numero previsionale.
Inoltre, con le nuove regole, non sarà più necessaria la comunicazione preventiva mediante lettera raccomandata all’Agenzia delle Entrate. 
Infine, nel file xml della fattura elettronica, occorre riportare la norma di riferimento. (ci pensa busstop) In attesa che venga aggiornato il tracciato della Fattura PA, nel campo “Numero Bollo” viene inserita la stringa “DM-17-GIU-2014”.
Vedere manuale di BUSSTOP ala pagina La fattura elettronica




venerdì 24 ottobre 2014

Perché lavorare al netto iva con le P.A.

Con l'introduzione della fatturazione elettronica, siamo obbligati ad inviare i file xml con importo netti + iva perché è così che vogliono le P.A.
Per coloro che lavorano già in questo modo, il problema non si pone, mentre chi lavora con importi lordi,  potrebbe avere differenze decimali in fattura.

Facciamo un esempio con un servizio di importo pari a € 1.050,00 iva inclusa.
BUSSTOP è costretto a scorporare l'iva e poi ricalcolarla, proprio perché le P.A. esigono solo importi netti.
Vediamo come vengono fatti i calcoli:
€ 1.050,00 / 1.10 = 954,55 (netti)
€    954,55 * 10% = 95,46 che sommati danno € 1050,01 (diverso quindi da quanto pattuito)

Il conteggio diventa ancora più problematico, qualora si fatturi una serie di servizi con medesimo importo (per es. un contratto per 10 corse mensili)

€ 105,00 / 1.10 = 95,45 * 10 = 954,50
€ 954,50 * 10% = 95,45 che sommati danno € 1049,95 (diverso quindi da quanto pattuito)

Per risolvere il problema, siamo intervenuti con una routine che arrotonda per difetto l'imponibile (nel primo caso) e arrotonda per eccesso l'iva (nel secondo caso), ma costringendoci poi ad esporre in fattura contratti e solo nel caso si lavori con importi lordi, gli importi singoli al lordo.

esempio come sopra per fatture a contratto elettroniche.

n. 10 corse a € 105,00 iva compresa a corsa = netto 954,54 + iva 95,46 (contratto a corsa)
n. 10 giorni a € 105,00 iva compresa a giorno = netto 954,54 + iva 95,46 (contratto a giorno)
Km giornalieri 10x10 giorni a € 1,05 iva compresa a km  (contratto a km)

Quelle su carta, non subiscono variazioni nelle diciture, in quanto solo ad uso interno.


Naturalmente, lavorando al netto di iva,non si porrebbe il problema del totale lordo con presenza di decimali.


venerdì 17 ottobre 2014

Software di Firma digitale + marca temporale

Coloro che hanno acquistato l'hardware della firma digìtale (chiavetta usb o card che sia) dalla CAMERA DI COMMERCIO, possono sostituire il software DIKE con il software FILE PROTECTOR.

Il vantaggio è che quest'ultimo non necessità più delle marche temporali, in quanto valorizza il parametro “signing time”, che riporta la data e l’ora, ed anche la "time zone" e che assume il significato di riferimento temporale.
Quindi, quando si firmerà digitalmente un documento, questo verrà anche marcato temporalmente.

L'indirizzo da cui scaricare il FILE PROTECTOR è il seguente:

https://www.card.infocamere.it/infocard/pub/download-software_5543

La ditta BUSSTOP snc non si assume alcuna responsabilità per le informazioni pubblicate o per eventuale malfunzionamento del software citato.

Vi invitiamo pertanto ad una verifica con la camera di commercio competente